Il metodo

Cercando il segreto di Stradivari,
ho trovato il mio.

Alla conclusione della mia formazione cremonese, le domande erano più numerose delle risposte.
Ho iniziato quindi un percorso di “antropologia liutaria” partendo dai modelli della famiglia Amati, immaginando le conoscenze, le condizioni di lavoro e le attrezzature in mano ai grandi maestri e cercando di rispondere alla domanda: “Quale soluzione adottavano, e perché?”.
Il risultato è una tecnica costruttiva molto personale, che parte dal lavoro fondamentale di Simone Sacconi “I segreti di Stradivari”, dalle originali ipotesi di Euro Peluzzi e dall’opera di André Roussel e continua a evolversi nel tempo.

Dalla materia al suono.

Il suono è aria che si muove; quindi prendo l’aria e le costruisco intorno lo strumento.
Dal tracciato delle forme all’ultimo ritocco alla posizione dell’anima, seguo una logica nella quale tutti gli elementi sono l’uno conseguenza dell’altro, sia esteticamente che acusticamente.
Disegno le forme tenendo come riferimento ideale la bellezza delle opere di Amati e Guarneri e reinterpretandola sul tavolo di lavoro, dandole ogni giorno vita nuova.
Cerco nelle leggi dell’armonia le proporzioni dello strumento.

costruzione di un violino
vernice dai toni caldi

Studio gli spessori dei legni intorno alle linee geometriche gestendo la resistenza dei materiali, ogni volta diversa, senza alterare la massa d’aria.
Modello le fasce attorno a una forma interna.
In accordo con il metodo cremonese, rifinisco i bordi ed eseguo la filettatura dopo la chiusura della cassa armonica.
Proteggo lo strumento secondo un procedimento molto classico, usato anticamente anche da falegnami e mobilieri.
Scelgo per la vernice ingredienti semplici, che posso procurarmi direttamente in natura o acquistare allo stato grezzo.
Evito ingredienti manipolati o riprodotti sinteticamente, ed eseguo di persona l’intero processo di fabbricazione.

La mia vernice è ormai composta da pochissimi ingredienti, ma ho impiegato trent’anni per arrivarci.
Insieme alla forma e al suono degli strumenti, oggi anche la mia vernice è una firma, più riconoscibile di un nome.

Attrezzi semplici, mani esperte, sensibilità, studio e intuito sono il fondamento del mio metodo.
Da essi nasce il suono che cerco.