I miei musicisti

“Il y a des violons
qui sourient”

Ci sono dei violini che sorridono, mi disse tanti anni fa a Parigi una concertista.
I musicisti vengono da me cercando qualcosa di estremamente chiaro, che inseguono da una vita, oppure qualcosa che intuiscono solo confusamente, il sorriso di un violino sentito a un concerto e mai più dimenticato…
Il dialogo fra me e il musicista aiuta entrambi a mettere a fuoco quello che si cerca, a dare forma a un’idea o a un desiderio.
Già durante la costruzione, una sequenza logica di gesti e di prove del suono consente di estrarre dal legno la voce desiderata.
Nell’interazione fra artigiano e artista si realizza il suono ideale di ogni strumento.

“Ho commissionato a Frédéric il mio violino dopo aver ammirato e testato il suo Ivan. Quando mi chiese quali caratteristiche sonore desiderassi gli risposi che mi sarebbe piaciuto uno strumento con la quarta corda potente, pastosa e scura e la prima chiara, luminosa e penetrante, descrivendo in pratica le qualità del violino che stavo suonando in quel periodo, Santo Serafino, Venezia 1760, in prestito.
Il lavoro di Frédéric è stato meraviglioso, mi ha dato grande soddisfazione. Il violino è molto bello e ogni giorno mi fa venire voglia di suonare.
Oltre alle qualità tecniche apprezzo nella liuteria di Frédéric la personalità libera, la serietà, l’originalità.”

Giacomo Agazzini
Docente al conservatorio di Torino, fondatore del Quartetto d’archi di Torino

“Il Maestro Noharet è uno degli oramai rarissimi esempi di artigiani‐artisti che ha il coraggio di non piegarsi al sistema commerciale imperante.
Con lui si va all’osso: lo strumento come creazione individuale e irripetibile, come festa per l’occhio e l’orecchio del musicista in grado di distinguere l’atto creativo dalla mera copia.”

Pietro Mossa
Attore e musicista

“Dovevamo suonare Mahler 4, per i soli della spalla servono due violini, uno con accordatura normale, l‘altro un tono sopra. Io ero concertino e il collega spalla mi ha chiesto se potesse utilizzare il mio violino Noharet. Gliel’ho prestato. Di solito, quando si “maltratta” il violino in questo modo le corde si rompono e non tiene l’accordatura. Succede praticamente ogni volta. E invece il Noharet era una bomba, tant’è che a fine prova il direttore si è avvicinato per sapere che violino fosse e anche i colleghi, che di solito sentivano in questa sinfonia un altro violino, non sapendo niente chiedevano: ma non è il solito violino? Perché questo suona molto meglio.”

Marco Capotosto
Violinista dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano

“… il vernice di quello violino è veramente bellissimo, mi sembra il vernice è più spessa come se ci fosse uno strato di gelatina sopra. I strumenti che abbiamo ricevuto in seguito, mi sembrava i vernici sono più sottile, non sono sicura se è giusto o no? Se questo cambiamento è la conseguenza di modificare il vernice per il clima di Taiwan? Comunque ci piace tanto i suoi strumenti, ma solo che se possibile quello vernice
di primo violino è veramente meravigliosa…
… Questo cliente ti ammira molto, ha messo proprio quello violino nella camera, perché sveglia vuole vederlo subito anche se ha altro violino di Giuseppe Castagnino, ma usa solo il violino suo, vuole davvero conoscerti, posso fare il lavoro di traduzione se così può comunicare con lei…
Grazie mille maestro. Sono molto contenta di conoscerti, sinceramente.”

Shih Ping Hung
Rappresentante esclusivo per Taiwan dei miei strumenti

“During my visit to Taiwan nov.2019 I was able to play on a cello made in 2018 by Frederic Noharet thanks to the S-Y String instrument in Kaohsiung.
During one week I was giving masterclasses at Universities and Colleges in Taiwan with the pianist Hsin-Bei Lee.
The cello and I became “best friends” in a very short time. It was very easy to play, very natural concerning fingerboard and response on the different strings.
Everyday I was amazed how the cello developed so quickly, the warm and open sound became just bigger and bigger. It was difficult for me to leave it back to the owner before returning to Sweden but I was very grateful for the great generosity. I will absolutely keep my eyes open in the future if the opportunity turns up to try and buy a cello of this great string instrument maker Frederic Noharet.”

Lars-Inge Bjärlestam
Director Estetiska skolan Arvika
Lektor Musikhögskolan Ingesund Arvika, Sverige (Svezia)

“J’ai l’honneur de jouer en prêt le violon “Fédérico de Mori” depuis 2011. La première impression est fortement marquée qu’aujourd’hui je me rappelle encore le moment d’émerveillement de le voir pour la première fois: son vernis brille une couleur très élégante, il est léger et agréable à porter, toutes ses courbes sont soigneusement réalisées, cela crée un violon très joli et différent. Le manche a une forme spéciale qui facilite la main gauche dans les jeux difficiles, la “douceur” particulière de la touche sur laquelle les doigts se sentent confortables. J’apprécie le son riche en timbre et couleur: lumineux au registre aiguë, chaud et pâteux au registre plus grave. Un très beau instrument qui donne beaucoup de plaisir en le jouant.”

Anh-Thu Pham
Violoniste-étudiante, Paris

“Récemment, j’ai essayé et joué sur scène  avec un Alto de Federico de Mori, du répertoire solo, à la musique de chambre, également au sein de l’orchestre. L’instrument répond très bien à tous les besoins de chaque répertoire, particulièrement dans les salles de concert telles que l’auditoriums comme l’opéra de hcm ville, la grande salle du conservatoire de hcm ville, et même en plein air … Le son est pur, doux…
L’instrument offre la facilité d’accéder à la musique où l’interprète a toute liberté sans se soucier par quelconque difficulté instrumentale.”

Phạm Vũ Thiên Bảo
Altiste soliste, responsable de la section Alto et Musique de chambre du Conservatoire de Ho Cho Minh Ville, Vietnam.

“I had the privilege to play on one of Frederic’s cellos for a couple of months this year. I enjoyed playing on this instrument a lot, the low register has these beautiful deep colors that are a pleasure to play on. Moreover, the ease of playing and the responsiveness of the cello were very much enjoyable. Looking forward to next time!”

Chloé Mendola, Professional Freelance cellist in San Francisco.
Cellist with Berkeley Symphony.